Covid e Sindrome della Capanna: come superarla
Dopo quasi un anno di limitazioni, comincia a farsi sentire sempre più forte il desiderio di tornare a quella che era la nostra normalità: uscire con gli amici, andare in ufficio, fare un viaggio, un’escursione in montagna, una passeggiata al mare… si sente sempre più il bisogno di riappropriarsi della propria vita a partire da un gesto non più scontato e banale: uscire di casa.
Se per molti questo è un momento tanto atteso e desiderato, per altri il solo pensiero di ricominciare la frenetica routine della vita prima della pandemia, può far sorgere stati di ansia, tristezza, agitazione e paura. Si tratta di un fenomeno normale, e non patologico, chiamato Sindrome della Capanna o del Prigioniero.
Di seguito vedremo cos’è la Sindrome della Capanna, come si manifesta e come affrontarla:
Sindrome della Capanna cos’è
La Sindrome della Capanna (o Sindrome del Prigioniero) è una condizione che si manifesta dopo un lungo periodo di distacco dalla realtà, dalla normalità, dopo un periodo di importanti cambiamenti alla propria routine. E’ caratterizzata dall’insorgenza di sentimenti di irrequietezza, paura e tristezza nel momento in cui si prospetta l’idea di dover uscire dal proprio rifugio e riprendere contatti con il mondo esterno.
L’eccezionalità dell’evento pandemico e il lungo distanziamento sociale a cui siamo tutt’ora costretti hanno riportato in auge tale condizione, a lungo non studiata o approfondita dalla comunità scientifica, poiché sempre più numerose sono le persone che cercano aiuto per uno stato di profondo malessere esperito, nonostante un apparente buon adattamento alla situazione vissuta.
In questo particolare periodo storico, due sono le motivazioni alla base della diffusione di tale condizione. In primo luogo, il lungo periodo di restrizioni che abbiamo e stiamo tutt’ora vivendo, la sospensione delle attività sportive, la limitazione degli spostamenti, la riduzione dell’orario di lavoro, l’eliminazione di incontri, convegni, riunioni, ecc, ci hanno costretto a rivedere, e necessariamente semplificare, la nostra routine. L’idea di riprendere i ritmi frenetici della vita prima della pandemia, di dover tornare ad incastrare gli impegni scolastici, sportivi, lavorativi, gli impegni dei figli, le commissioni ecc. può sembrare un ostacolo difficile da gestire.
In aggiunta, dopo un lungo periodo in cui si è stati bombardati da notizie di contagi, morti, di consigli su come tutelare la propria e altrui salute, di raccomandazioni a non uscire dalla propria abitazione, l’idea di uscire dal proprio “rifugio” e riprendere i contatti con le persone, esponendosi quindi a maggiori probabilità di contagio, può far aumentare l’ansia di essere contagiati o di diventare veicolo di contagio.
Sindrome della capanna: come si manifesta
Anche chi non ha mai sofferto di alcun tipo di problema psicologico, con il lockdown, con le limitazioni imposte, lo Smart Working, la didattica a distanza, può provare disorientamento, preoccupazione e ansia all’idea di dover tornare in ufficio, a scuola, all’idea di dover fare i conti con la precarietà economica e lavorativa, all’idea di dover riprendere contatti con la realtà esterna. A ciò si aggiunge il fatto che, ad oggi, l’emergenza sanitaria non è ancora terminata, pertanto la nostra casa rappresenta ancora il luogo più sicuro in cui rifugiarsi. Come precedentemente affermato, si tratta di una condizione normale, ma è bene non sottovalutarne i sintomi poiché la cronicizzazione degli stessi potrebbe portare all’emergere di altri disturbi, tra gli altri, ansia e depressione.
Di seguito alcuni sintomi tipici della Sindrome della Capanna:
- – Ansia;
- – Paura di contagiare qualcuno o essere contagiati;
- – Preoccupazione di non riuscire a gestire la routine famigliare e lavorativa;
- – Irrequietezza;
- – Tristezza;
- – Mancanza di energie ed entusiasmo;
- – Stanchezza e stato di letargia;
- – Senso di inadeguatezza;
- – Difficoltà di concentrazione e di memoria.

Come superare la sindrome della Capanna
È bene sottolineare che la sintomatologia riconducibile alla Sindrome della Capanna tende ad affievolirsi, fino a scomparire, con il normalizzarsi della situazione. Pertanto, dopo un primo periodo probabilmente difficoltoso, si riuscirà a gestire la propria vita famigliare, lavorativa e sociale nella maniera in cui lo si faceva prima della pandemia.
Di seguito alcune strategie per aiutarsi nel processo di “ritorno alla normalità”:
- Tranquillizzati: si tratta di una reazione normale alla situazione che stiamo vivendo. È normale sentirsi disorientati, stanchi e inadeguati;
- Mantieni uno stile comportamentale adeguato: usa la mascherina e disinfetta frequentemente le mani. Le giuste accortezze serviranno per proteggerti anche al di fuori della tua abitazione, del tuo rifugio sicuro. Inoltre, ti aiuteranno, gradualmente, ad abbandonare la paura del contagio;
- Definisci obiettivi quotidiani: stabilire con chiarezza semplici obiettivi, e cosa fare per riuscire a raggiungerli, ti aiuterà a distrarti dai tuoi pensieri e dalle preoccupazioni intense;
- Organizza la tua giornata: regolarizza l’orario di addormentamento e di sveglia, stabilisci degli orari in cui dedicarti al lavoro, alla famiglia e allo svago. Ricreare una routine ti aiuterà a non sentirti disorientato di fronte ai tanti impegni quotidiani e alla nuova routine lavorativa e famigliare;
- Ascoltati: se le preoccupazioni, la paura o la tristezza diventano ingestibili, non esitare a contattare un professionista.
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Dottoressa Anna Buzzaccarini
Psicologa Psicoterapeuta e Sessuologa Clinica